Il caso di Luca C. 36 anni, agente immobiliare

Mi contatta per un dolore acuto alla zona cervicale, che è insorto all’improvviso senza apparente motivo. Mi racconta che lo avverte più intenso la mattina, tanto da non permettere di muoversi liberamente e accompagnato da dolore di tipo pulsante.

Inoltre mi riferisce che a questi sintomi si accompagnano nausea e giramenti di testa.

Nel colloquio iniziale mi racconta che pratica sport regolarmente, e durante l’attività fisica avverte dolore solo se la zona è coinvolta e sente una sorta di limitazione che non permette il massimo dell’allenamento.

Mi riferisce di aver avuto un tamponamento in auto il mese prima, a cui sono seguiti gli esami di routine che non hanno evidenziato nessuna lesione. È stato congedato dall’ospedale con diagnosi di “colpo di frusta” e senza indicazioni particolari, poiché non presentava sintomi al momento.

Inoltre non evidenziava nessun problema masticatorio né visivo.

Il medico curante gli ha prescritto ginnastica posturale da eseguire 2 volte alla settimana che ha eseguito regolarmente.

VALUTAZIONE INIZIALE E COLLOQUIO

Ho eseguito dei test specifici per escludere lesioni muscolari (nonostante gli esami strumentali non ne avessero evidenziate) e per escludere lesioni funzionali all’apparato vascolare che possono compromettere il trattamento.

Tutti i test sono risultati negativi; riferisce solo del dolore all’attivazione dei muscoli coinvolti e dolore ed alla palpazione degli stessi con nausea annessa.

Durante i test funzionali mi è stato difficile valutare le vertebre, proprio a causa di questa contrattura importante a livello cervicale che sfalsava i miei test e portava dolore al paziente.

Ho trovato una limitazione della rotazione degli arti superiori e delle vertebre dorsali alte in corrispondenza della scapola, con una limitazione della respirazione delle coste.

FASE DEL TRATTAMENTO

Ho iniziato a trattare le zone dorsali, liberando le vertebre direttamente dato che era l’unica zona che mi permetteva “l’accesso”, dato che i muscoli non erano contratti come la zona cervicale. Dopodiché ho eseguito una tecnica funzionale sulla coste annesse ed un rilascio miofasciale suo muscoli in corrispondenza della scapola e delle dorsali corrette in precedenza (romboidei e trapezio).

In seguito è migliorata la zona cervicale, che mi ha permesso il trattamento della zona.

Ho cominciato trattando il passaggio delle prime vertebre cervicali, tra cui passa il nervo che regola la sensazione di nausea e vomito (nervo vago), poi ho corretto le restanti vertebre liberandole con una tecnica di attivazione muscolare.

In ultimo ho eseguito un rilascio della zona muscolare della cervicale, che si presentava meno dolente rispetto all’inizio e mi permetteva di essere trattata.

Subito dopo il trattamento la contrazione dei muscoli cervicali era diminuita e la sensazione di nausea durante la pressione di questi muscoli era sparita.

Solo un lieve dolore durante l’attivazione muscolare che tratterò meglio le volte successive.

CONSIDERAZIONI

Nel caso di Luca la sua sintomatologia è riconducibile ad un colpo di frusta conseguente all’incidente effettuato il mese prima.

Dopo un evento di questa portata i muscoli cervicali vanno in protezione in modo veloce ed improvviso, mantenendo una contrazione che rimane costante nel tempo.

Con l’assenza di lesioni anatomiche, questa situazione ha portato a lungo termine ad una contrazione costante che a lungo termine porta a questi dolori cervicali.

Dopo il mio trattamento ha ripreso la ginnastica posturale da cui ha trovato maggior giovamento, poiché durante il trattamento abbiamo eliminato gli ostacoli che non permettevano agli esercizi di essere efficaci.