In questo articolo andrò a dare una definizione al dolore cervicale, sintomo dalle varie sfaccettature e che è molto comune.

In seguito, farò degli accenni anatomici con l’ausilio di immagini in modo da poter spiegare in che modo intervengo in questo tipo di casi.

Cervicalgia, dolore al collo o cervicale

Il dolore al collo, o cervicalgia, è più comunemente conosciuto come “cervicale”.

Si definisce come un dolore costante nel tempo della zona cervicale, che può perdurare per anche per diversi mesi.

Il dolore può essere percepito in vari modi, sia localmente che come sensazione trafittiva (un coltello nella zona), con rigidità muscolare e sintomi nervosi quali formicolii o perdita di forza alle braccia.

La definizione è volutamente generica e poco precisa, poiché i fattori che influenzano il “torcicollo” possono essere molteplici all’interno del corpo.

Quali sono le origini della cervicalgia?

Tuttavia, la maggior parte dei “dolori al collo” sono di origine muscolo scheletrica e si possono ricondurre a vizi posturali o atteggiamenti scorretti durante la giornata.

Il dolore è spesso accompagnato da una riduzione del movimento della zona del collo, sintomi di retrazione muscolare (come una “corda che tira”) e da formicolii al braccio (una cervicobrachialgia dovuta ad una compressione nervosa data da riduzione di mobilità)

Non sono, tuttavia, da escludere le interferenze che possono dare altre zone del corpo vicine; non è raro che un dolore al collo sia scaturito da dei problemi masticatori o da problematiche visive (come la miopia), o da altri disturbi presenti al momento (come per esempio la sindrome da reflusso, o un’ernia cervicale).

Come può aiutare il trattamento osteopatico?

Di fronte ad un fenomeno dolorifico cervicale è importante identificare la presenza di possibili fenomeni artrosici o piccole ernie, in modo da reindirizzare il paziente ad un controllo medico più specifico. Anche traumi come il colpo di frusta successivo ad un incidente vanno indagati

Una volta esclusi fattori patologici importanti, valuto tutta la componente muscolare che può influenzare la zona cervicale; una contrattura o una debolezza muscolare possono portare scompensi alla zona del collo

In seguito vado a testare la componente nervosa, per identificare possibili compressioni che possono portare sintomi quali formicolii o perdita di forza e sensibilità; allo stesso tempo controllo anche la componente vascolare, spesso sottovalutata, che si accompagna molte volte ai sintomi nervosi.

Infine aggiungo dei test di movimento attivi e passivi della zona del collo, spalle e colonna in modo da rendermi conto se e come questo dolore sta inficiando sui movimenti di tutti i giorni della persona

In seguito, passo al trattamento vero e proprio

Come prima cosa testo la funzionalità delle vertebre cervicali, per capire come si sta comportando la zona del collo. Dopodiché faccio la stessa cosa con il resto della colonna vertebrale, poiché un’eccessiva curvatura dorsale (ipercifosi) o lombare (iperlorodosi) possono influire a catena sul tratto cervicale alto.

Pongo più attenzione ai “passaggi vertebrali”, punti in cui la colonna cambia curvatura e tende a far convergere le forze di scarico

Dopo aver capito il funzionamento della colonna del paziente, tratto le zone necessarie con tecniche dirette o muscolari, in modo da mobilizzare la zona

In seguito alla gestione degli adattamenti scheletrici, controllo che non ci siano contratture a livello della spalla e dei muscoli della regione del collo, che possono dare contrazioni tali da far perdere la mobilità cervicale.

Se necessario intervengo su queste contrazioni in maniera diretta o con uno stretch muscolare

Da non trascurare sono la zona della clavicola e della scapola, importanti ossa di passaggio per quanto riguarda la dinamica della spalla e del braccio in caso di scompensi muscolari o sintomi all’arto superiore come i formicolii sopracitati

Dopo aver gestito questi compensi più importanti, vado a testare ed eventualmente trattare le zone “accessorie” che possono influire negativamente sulla zona cervicale; primo fra tutti il muscolo diaframma. L’innervazione di questo muscolo respiratorio, infatti, deriva proprio dalla zona cervicale ed una scarsa mobilità di questa zona può portare adattamenti negativi al diaframma, o viceversa 

Il mio intervento non si limita al processo appena descritto, ma vado anche a testare eventuali adattamenti dovuti ai sistemi visivi e masticatori, come citato in precedenza.

Questi adattamenti sono spesso presenti nel caso in cui sia presente nausea o vomito in accompagnamento al dolore cervicale

Per quanto riguarda la parte visiva, testo le vertebre cervicali sia ad occhi aperti che ad occhi chiusi ed inoltre pongo particolare attenzione alle prime vertebre cervicali ed ai muscoli suboccipitali, che sono direttamente collegate ai movimenti della testa ed alla vista 

Per la parte masticatoria, invece, controllo se ci sono dei “click” mandibolari durante la masticazione e testo un’eventuale contrazione dei muscoli masticatori, come il muscolo massetere

In entrambi i casi potrebbe essere necessario l’approfondimento del professionista di riferimento; rispettivamente da oculista e dentista

    Quindi, riassumendo, in cosa consiste il mio trattamento

    • Test e trattamento delle zone vertebrali doloranti, con attenzione ai passaggi vertebrali
    • Trattamento di eventuali compensi muscolari, come i muscoli della spalla e regione del collo
    • Test della dinamica della clavicola, della scapola e conseguenti adattamenti dell’arto superiore
    • Test e trattamento del muscolo diaframma (la sua innervazione deriva dalla cervicale)
    • Test di eventuali compensi visivi e masticatori

    L’obiettivo del mio trattamento è quello di identificare le zone che sono la causa scatenante del dolore cervicale e tutti i relativi compensi che ne derivano

    In questo modo si avrà una riduzione del dolore e di tutti i sintomi associati, e ne risulterà una migliore qualità della vita

      Come possiamo affrontare questi sintomi nella routine?

      Spesso la cervicalgia è data da una “debolezza” di determinati muscoli del collo, che non riescono ad assorbire eventi traumatici (come il colpo di frusta) o tensioni giornaliere.

      Possiamo ovviare a questi scompensi con dei semplici esercizi di rinforzo con un elastico che vanno a stimolare specificatamente dei muscoli, in modo da rinforzarli e creare una maggiore stabilità della zona cervicale.

      Una buona abitudine sarebbe quella di tenere tenere sempre allenata la zona, in modo che sia più resistente nel momento in cui andrà in contro a traumi o dolori. Te ne ho parlato in questo articolo.

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